Spesso e volentieri sentiamo parlare di pompe di calore, ma su questi argomenti vige spesso un po’ di confusione; questo perché spesso se ne parla in modo superficiale, “dando per scontato” le cose, per cui chi ascolta non ha mai veramente la possibilità di capire o al contrario se ne parla in modo troppo tecnico, con paroloni difficili e incomprensibili ai “non tecnici” del settore. Se vuoi saperne di più, continua a leggere!

Pompa di calore

La prima cosa da dire quando si parla di pompe di calore è che sono dei generatori, ovvero quelle “macchine” capaci di produrre il calore necessario per riscaldare le nostre case. Ma allora cos’è e come funziona una pompa di calore?

La pompa di calore è un dispositivo capace di prendere il calore da una sorgente fredda e trasferirlo a un ambiente a temperatura più calda. La pompa di calore in tal senso, con un processo che si chiama “ciclo frigorifero”, fa proprio questo: “ruba” energia all’aria esterna, anche se più fredda, e ce la porta dentro casa.

Come abbiamo detto, in commercio esistono diverse tipologie di pompe di calore e conoscere le differenze tra i vari tipi di macchina ci aiuta a scegliere la più adatta per le nostre esigenze.

A prescindere dal modello, ogni impianto trasferisce il calore dall’ambiente esterno verso l’interno, o viceversa nel funzionamento in raffrescamento, grazie a un sistema che si avvale di un compressore, due scambiatori, una valvola di espansione e, in base all’impianto, anche di un serbatoio per l’accumulo di acqua calda utile a uso sanitario.

Tipologie

Ogni tipologia è diversa in base alla fonte che utilizza per produrre il calore da portare in casa e alla modalità in cui questo calore viene distribuito all’interno. Per questo è importante non solo scegliere un modello adatto alle esigenze domestiche ma anche al clima del territorio in cui si vive e in base alla disponibilità e alla vicinanza alle fonti di calore che si vuole utilizzare.

Ecco alcune tipologie più comuni di pompe di calore:

  • Aria-aria: è un sistema di riscaldamento che preleva il calore dall’aria dell’ambiente esterno per trasferirlo all’interno. Il vettore di trasferimento dell’energia dall’esterno verso l’interno per questi sistemi è tipicamente un fluido refrigerante per mezzo dell’aria. La distribuzione del calore avviene tramite unità, collocate una o più per ogni stanza, che avendo all’interno un ventilatore e una batteria di scambio termico, riscaldano l’aria e la diffondono uniformemente.
  • Aria-acqua: come le precedenti, anche le pompe di calore aria-acqua presentano il vantaggio di avere una fonte di energia facilmente accessibile a tutti. Il sistema ad aria-acqua utilizza l’acqua come vettore per il trasferimento del calore tra esterno ed interno, che consente anche il riscaldamento dell’acqua a uso sanitario. La distribuzione del calore all’interno degli ambienti può avvenire in varie forme, tramite caloriferi, ventilconvettori o pannelli sotto il pavimento.
  • Acqua-acqua: a differenze delle due precedenti pompe di calore, quelle acqua-acqua utilizzano come fonte termica, al posto dell’aria, l’acqua presente nel sottosuolo. Per questo è necessario che sia implementata nelle vicinanze di acqua di falda e perciò bisogna affidarsi a un esperto per effettuare un’analisi geologica del terreno per conoscere la sua stratigrafia. Per quanto riguarda la modalità di trasferimento del calore, è simile a quella delle pompe di calore aria-acqua, utilizzando l’acqua come vettore e la distribuzione in ambiente può avvenire con le tre tecnologie di cui sopra.
  • Geotermiche: questa tipologia di pompa, segue lo stesso principio della pompa di calore acqua-acqua. Questo sistema assorbe il calore dalla terra per poi trasferirlo in ambiente. In sostanza, viene prelevato il calore dal terreno a una profondità di almeno 1,5 metri con dei tubi che vengono riempiti di refrigerante o di acqua. Lo sviluppo dei tubi può essere in orizzontale o in verticale, nel primo caso occorre disporre di una notevole superficie di terreno, mentre nel secondo le sonde geotermiche possono raggiungere anche una profondità di 150 metri; in entrambi i casi la lunghezza dipende dalla potenza richiesta dall’impianto.
  • Ad assorbimento: le pompe di calore ad assorbimento funzionano grazie a un bruciatore alimentato a metano o a GPL. Come le altre tipologie hanno come fluido vettore l’acqua e possono fornire riscaldamento in inverno e raffrescamento in estate. A differenza di tutte le pompe di calore viste in precedenza, necessitano, oltre che dell’alimentazione elettrica, anche dell’allacciamento alla rete gas o di un serbatoio ausiliario.

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